Visualizzazioni totali

mercoledì

Strage Filippine, i morti sono 52

Il vicesindaco di Buluan, Esmael Mangudadatu, che ha perso la moglie e due sorelle


punta l'indice contro il governatore e chiede al presidente di effettuare gli arresti al più presto

Strage Filippine, i morti sono 52

sotto accusa gli Ampatuan





Alcuni dei corpi delle vittime della strage di Mindanao

MANILA - Sale a 52 morti il bilancio ufficiale della strage di Mindanao, nelle Filippine; 27 erano giornalisti. E ancora non è stato effettuato alcun arresto, anche se le famiglie delle vittime e anche le forze dell'ordine puntano l'indice contro il figlio del governatore provinciale, Andal Ampatuan. L'uomo, prossimo candidato governatore e figlio del governatore Andal Ampatuan senior, che per tre tornate elettorali precedenti non aveva avuto mai rivali, avrebbe guidato il raid di un centinaio di uomini armati contro un convoglio di esponenti del clan rivale che, accompagnati da uno stuolo di giornalisti, intendevano presentare la candidatura a governatore di Mindanao del vicesindaco di Buluan, Esmael Mangudadatu.



La presidente Gloria Arroyo ha proclamato per oggi un giorno di lutto nazionale, ma questo non le ha risparmiato le accuse dei Mangudadatu, che temono che si vogliano proteggere i responsabili della strage. "Speriamo che lo sdegno lasci il posto alla ragione e alla necessità di vivere in pace, onore e dignità", ha affermato Arroyo, assicurando che i responsabili del massacro verranno individuati e puniti. Il portavoce della presidenza, Cerge Remonde, aveva rilevato che agli investigatori occorrono prove certe a carico della famiglia Ampatuan prima di arrivare agli arresti.



Le vittime del massacro erano in viaggio con il vicesindaco di Buluan, Esmael Mangudadatu, che si presenterà come candidato governatore di Maguindanao alle elezioni del prossimo maggio, sfidando il figlio del governatore Andal Ampatuan. Mangudadatu, che nella strage ha perso la moglie e due sorelle, si è detto sconcertato perchè non è stato arrestato ancora nessuno. "Se i sospettati fossero stati persone comuni, sarebbero stati già arrestati. Ma quando c'è di mezzo un pezzo grosso, non li arrestano. Forse il governo ha paura?" si è chiesto il vicesindaco.

Nessun commento: