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sabato


Presidente Monti lei deve tagliare i costi della Politica, lo ha promesso. Presidente Napolitano Lei deve intervenire per eliminare ovvero ridurre sostanzialmente e non simbolicamente ( vedi i 20 milioni di tagli fatti dalla Polverini ) tutti i costi della politica, lo faccia ora, prima che ritorni a casa, dia alle nuove generazioni un motivo per continuare a vivere in Italia.
COSTI DELLA POLITICA:
1.costo per il funzionamento delle società, Aziende, consorzi, ed enti regionali, provinciali e comunali 7.131.458.375,33 euro;
2.costo della politica, riferito esclusivamente agli eletti nazionali e locali 2.054.125.080 euro;
3.costo di funzionamento della Politica (nazionale e locale) 6,9 miliardi di euro;
4.costo complessivo dello stato: 807 miliardi di euro (Regioni, Province, Comuni,le 7000 Aziende, società, consorzi), di cui :
a. se consideriamo esclusivamente le Regioni, Provincie e Comuni i costi di funzionamento ammonta a oltre 7 miliardi di euro;
b. se consideriamo esclusivamente le spese per il funzionamento delle 7000 società, aziende, consorzi, ed enti regionali, provinciali e comunali 7.131.458.375,33 euro.

(fonte Siope/Istat
http://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q&esrc=s&source=web&cd=3&ved=0CDkQFjAC&url=http%3A%2F%2Fwww.upi.emilia-romagna.it%2FLists%2FIn%2520Primo%2520Piano%2FAttachments%2F125%2FI%2520costi%2520della%2520Politica.ppt&ei=N1tdUIf7J_HV4QSD8IC4Bw&usg=AFQjCNHVQJt8_Rs21kHdluMhEOT )

giovedì



La casta accelera. Pronta la super-porcata. Al fine di rimanere al potere,  Berlusconi, Bersani e Casini cambiano la legge elettorale. 
La  bozza di accordo prevede:
1. il premio di maggioranza al primo partito, mentre in tutto il mondo democratico si vota solo con il doppio turno;
2. lo sbarramento nazionale fissato al 5% e uno sbarramento regionale all’8. Ricordo che nel resto del mondo non esistono vincoli di rappresentanza , anzi è segno di democrazia consentire la rappresentanza delle minoranze;
3. collegi uninominali e listini bloccati, cioè le segreterie sceglieranno prima chi far votare al popolo nei collegi, ma soprattutto sceglieranno chi eleggere senza alcun voto. Il 50 % sarà votato (collegio uninominale) e il 50% non sarà votato (listino ). QUESTO E’ IL VERO SCANDALO….GLI ITALIANI NON AVRANNO ALCUNA POSSIBILITA’ DI SCEGLIERE IL PROPRIO CANDIDATO….TUTTO IMPOSTO DALLA CASTA !
4. al primo partito si regala il  15% del parlamento.  Bellissimo premio di governabilità. Il popolo italiano non sceglierà mai da chi farsi governare;
5. il ridisegno dei collegi. Saranno grandissimi e renderanno impossibile a un comune mortale di essere eletto.
Se la casta vota questa riforma elettorale, io non voto.

venerdì

Altro che tagli, 150 milioni alla Legge Mancia




Il rigore del governo, al Senato nel ddl Stabilità gli ultimi regali. Pinotti (Pd): "Non c'è un euro per l'alluvione di Genova e si buttano i soldi così". Fondi anche a Radio Radicale

di Marco Palombi | 11 novembre 2011Commenti (16)

Passano gli anni, le crisi si sommano alle crisi, ma lei è sempre lì: l’eterna legge mancia, spuntata ieri persino nel disegno di legge Stabilità con cui Silvio Berlusconi saluta Palazzo Chigi, 150 milioni che i parlamentari potranno spendere sul territorio come gli detta l’uzzolo del momento.

SPIEGARE davvero cos’è, al di là dell’espressione giornalistica, è più complesso: è spesa pubblica improduttiva, soprattutto, e contemporaneamente la plastica rappresentazione della subalternità del Parlamento all’esecutivo. Nella Prima Repubblica, per dire, la legge mancia non c’era: deputati e lobbisti s’arrangiavano da sé, senza chiedere il permesso a nessun ministro, spendendo e spandendo dopo un paio di mesi di estenuanti trattative, blandizie e ricatti, spesso notturni, nei corridoi fumosi del Parlamento. Conoscevano l’arte, loro, di strizzare la Finanziaria fino a farne zampillare fuori soldi per una miriade di favori di collegio, privati o di cricca. Il nuovo millennio, come si sa, è un tempo più ingrato e triste e pure piazzare l’emendamento giusto al momento giusto dentro la legge di bilancio è diventato troppo difficile. Per evitare malumori, però, Giulio Tremonti – eterno pure lui – nel 2003 fece un patto coi suoi affamati parlamentari: voi votate la manovra com’è e io vi lascio qualche centinaio di milioni per farvi gli affari vostri o, volendo, dei vostri elettori. La legge mancia, appunto. Anche il governo di Romano Prodi se ne concesse una al debutto, anche se poi la abolì con la Finanziaria 2008. Ma la legge mancia è rimasta morta solo per un annetto: nel 2009 Silvio Berlusconi e il “rigorista” Tremonti già l’avevano fatta risorgere. Ci si fa di tutto: ponti, strade, chiese, teatri, finanziamenti per società sportive, progetti culturali e scuole. Ne sa qualcosa la signora Manuela Marrone in Bossi, che s’è vista arrivare 800 mila euro per la sua “Bosina”, una scuola privata.

LA LEGGE MANCIA è l’unica funzione davvero imprescindibile di un Parlamento svuotato dalla sua funzione di legislatore dai mille decreti con mille fiducie del governo. Quest’anno, per dire, ce n’era già stata una piccola piccola a marzo, quando era stata distribuita la miseria di due milioni e seicentomila euro (parrocchie, conventi, monasteri e associazioni cattoliche l’avevano fatta da padroni). Adesso però – tra spread, crescita zero, commissariamento internazionale, rischio default – si pensava che non ci sarebbe stato spazio per lasciare pure gli spiccioli ai parlamentari. Grosso errore: ieri alle 18 in punto il relatore del ddl Stabilità in Senato, Massimo Garavaglia, leghista, ha depositato in commissione il suo bell’emendamento. Questo il contenuto: si rifinanzia per 100 milioni nel 2012 e 50 nel 2013 il fondo per “interventi urgenti finalizzati al riequilibrio socio-economico e allo sviluppo dei territorio e alla promozione di attività sportive e culturali e sociali” istituito con la Finanziaria 2010, cioè la legge mancia di un anno fa. Non si sa ancora, però, per quali decine di interventi verranno utilizzati questi soldi: ci penserà un decreto del Tesoro che recepirà la lista della spesa votata dalle commissioni Bilancio (storicamente si tratta di un voto bipartisan). Dura la notazione della senatrice ligure del Pd Roberta Pinotti, che peraltro in molti indicano come prossima candidata a sindaco di Genova: “Finora nel ddl stabilità non c’è un euro per i danni dell’alluvione a Genova e in Liguria: a fronte di questa grave inadempienza appare ancora più incredibile lo scandaloso rifinanziamento della legge mancia”.

È SICURAMENTE vero, però bisogna pure ricordarsi che nel 2012 o nel 2013 si vota e non ci si presenta a casa degli amici a chiedere un favore senza portare almeno un regalino: tre milioni, per dire, nel ddl stabilità li ha rimediati pure Radio Radicale, le basteranno per finanziarsi fino a marzo, in attesa del nuovo governo.

da Il Fatto Quotidiano dell’11 novembre 2011

http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/11/11/altro-che-tagli-150-milioni-alla-legge-mancia/169865/

giovedì

La Casta non si smentisce. Pubblicato il Bilancio. Un salasso



La Casta (Senato) approva in Aula a larga maggioranza il bilancio per il 2012 di   541.997.183 euro, alla faccia del taglio alla spesa.
Ancora una volta la casta sperpera i soldi pubblici su manutenzione, attività di
traslochi e facchinaggio, manutenzione ordinaria della tappezzeria, ecc.
Ciò contrasta con la Spending  review da poco passata.
Vi riporto una parte del Bilancio
Prestazioni professionali per l’Amministrazione 2.226.000 euro
Personale di altre amministrazioni ed enti che forniscono servizi in Senato 3.570.000,00 euro
Contributi e rimborsi socio-sanitari 20.000,00 euro
Attivita` delle Commissioni d’inchiesta 970.000,00  euro
Attivita` delle Commissioni speciali e consultive e dei
Comitati parlamentari 882.000,00 euro
Attivita` d’indagine delle Commissioni permanenti e
delle Giunte parlamentari 750.000,00 euro
Attivita` della Commissione parlamentare per l’indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radio-televisivi 200.000,00 euro
Cerimoniale e rappresentanza 2.490.000,00 euro
Attivita` interparlamentari ed internazionali 690.000,00 euro
Studi, ricerche, documentazione e informazione 2.823.354,00 euro
Comunicazione istituzionale 10.200.000,00 euro
Servizi informatici e di riproduzione 9.913.000,00 euro
Servizi assicurativi 4.156.000,00 euro
Servizi di ristorazione 2.320.000,00 euro
Servizi di trasporto e spedizione 8.006.000,00 euro
Servizi di supporto funzionale 1.785.000,00 euro
Locazioni e utenze 9.037.000,00 euro
Pulizie e facchinaggio 5.308.000,00 euro
Manutenzione ordinaria 5.959.000,00 euro
Acquisto di beni e materiali di consumo 2.108.500,00 euro
Contributi e sussidi 1.373.500,00 euro


Fonte

mercoledì

Omaggio al precario Matteo Armellini e solidarietà alla mamma che è stata risarcita dall'Inail meno di 2000 euro. Grazie Monti, Fornero, Pd, Pdl per averci regalata la flessibilità.





Vi ricordate questa scena e questo volto?
Sono sicuro di no !
E' stato dimenticato da tutti !
Si chiamava Matteo Armellini, di origini napoletane, aveva 32 anni ed era precario.
Il 5 marzo scorso è morto a Reggio Calabria, mentre lavorava nel montaggio del palco e delle strutture che avrebbero dovuto ospitare il concerto di Laura Pausini. 
Matteo, morì schiacciato dal peso della struttura, crollate inaspettatamente, piegata su se stessa in maniera del tutto imprevedibile, e di certo non per colpa sua.
Sapete quanto vale la vita di Matteo per l’Inail ?
1.936 euro !!!!
A tanto ammonta il risarcimento consegnato dall’Inail alla madre di Matteo.
E’ uno scandalo che una vita venga risarcita così poco. 
Dall’Inail fanno spere per voce del dott. Luigi Sorrentini, che "l'importo versato dall'Istituto alla madre non è un risarcimento ma il contributo alle spese per il funerale, previsto in ogni caso.
Sostanzialmente  "I duemila euro versati alla madre di Matteo Armellini non sono un risarcimento per la perdita del figlio, ma il contributo alle spese per il funerale che l'INAIL eroga ai familiari di tutti i lavoratori deceduti".
Ma la verità e che la rendita per i genitori a carico spetta solo nella misura del 20% e solo se convivevano con il lavoratore deceduto ed erano a suo carico.
L’assurdo e che la legge non prevede risarcimenti ai familiari del danno derivato dalla morte del lavoratore.
La legge prevede solo mezzi di sostentamento per i superstiti, per i conviventi la vittima.
Purtroppo, Matteo non è risultato che contribuisse al mantenimento della madre, e quindi a lei si è potuto erogare soltanto l'assegno funerario una tantum di 1.936,80 euro.
Ma come poteva contribuire al mantenimento della madre un ragazzo con lavori saltuari e precari.
Come mantenere una famiglia con poco più di 600 euro al mese e con contratti precari e discontinui.
Questa è la vera ingiustizia di chi costruisce leggi che incentivano la flessibilità che si traduce in precarietà.
La colpa di Matteo è stata d’aver accettato un lavoro sotto-pagato, rischioso, precario, forse anche a nero, pur di porti il pane a casa.
Ma in queste condizioni sono scuro per Matteo era impossibile avere una famiglia, dei figli.
Quindi se non hai famiglia e se non dimostri di convivere e contribuire al sostentamento di tua madre e ti capita di morire l'INAIL ti paga solo le spese del funerale.
Che ridere !!!
Questo il nostro welfere.
Nelle parole dell’Inail, viene precisato che l’importo è in linea con le vigenti normative.
In altre parole una vita da precario persa a causa del lavoro vale quanto una vacanza.
Ma ancora più scandalosa è l’assenza e il silenzio di Laura Pausini che ironia della sorte nei prossimi giorni sarà protagonista di un concerto in coppia con Pino Daniele proprio a Napoli.
Queste le conseguenze dirette e immediate della flessibilità che il PD, PDL, UDC, Monti e Foriero hanno voluto per il nostro paese.
Sono disgustato !
Bisogna ricordarsi ora e sempre di questi eroi di guerra civile.

martedì

Il Senato ha dato l’ok al semipresidenzialismo grazie all’asse Pdl e Lega.



Questi due signori hanno deciso per tutta l’Italia.
E’ ritornata la coalizione e l’intesa tra Maroni, Bossi, e Berlusconi.
Il Senato ha dato l’ok al semipresidenzialismo grazie all’asse Pdl e Lega.
Così avremo il voto diretto del Capo dello Stato e Berlusconi potrà candidarsi.
Era da sempre il suo sogno, diventare Capo dello Stato, sostituire il Vecchio Giorgio Napolitano e diventare intoccabile.
I senatori di Pd e Idv hanno abbandonato l’aula, mentre Fli si è astenuta.
Ci prepariamo così a una riforma elettorale peggiore della precedente, pensano a un sistema proporzionale che consenta dopo i risultati delle elezioni di creare delle coalizioni che scelgano il nuovo premier.
Secondo voi chi sarà il nuovo premier ?
Berlusconi ?
No, lui diventerà capo dello stato !
Mentre Mario Monti ritornerà ad essere premier e capo del governo !
Ovviamente vogliono fuori dalle balle Grillo e quindi pensano d’innalzare lo sbarramento oltre il 5 per cento, e anziché prevedere il doppio turno come in Francia, così da lasciare al popolo di decidere, sarà reinserito il premio di maggioranza (premio di governabilità del 10%  al partito cono più voti) , ovvero una manciata di voti e seggi per comandare da regalare a chi prende più voti. Così comanda anche senza che la maggioranza degli italiani li voti. Purtroppo nessuno parla di listino bloccato e di preferenze. Infatti, credo che sarà impossibile scegliere il proprio candidato, questo lo sceglierà il partito, che prevedrà anche un gruppo ristretto di membri della casta che sarà eletta senza che nessuno li voti. In sostanza questa che la vera porcata rimane. Vi spiego come funzione, i partiti creano un listino bloccato per il 25% degli eletti, quindi su cento eletti dal popolo 25 saranno nominati dai partiti. Questi non faranno campagne elettorale, non chiederanno voti e saranno certamente eletti. Un po’ come è accaduto a Nicole Minetti.

domenica

IL VOTO A NOVEMBRE, QUANDO TUTTA LA CASTA POTRA' PERCEPIRE IL VITALIZIO D'ORO


Voto anticipato, la tentazione della crisi pilotata






Il presidente del Consiglio Mario Monti


Monti fa smentire, ma c’era una road map: riforma elettorale, impegni Ue dei partiti, quindi le urne


FABIO MARTINI
ROMA
Non esiste un “Piano organico” con tanto di “ora x” da far scattare al momento più opportuno. Eppure l’idea di sottrarre il sistema-Italia ad una lunga campagna elettorale, accettando l’opzione di elezioni anticipate, è una suggestione che Mario Monti ha coltivato nei giorni scorsi e la cui emersione, sulle colonne del «Corriere della Sera» ha indotto il premier ad una smentita affidata, ieri pomeriggio, a «fonti di Palazzo Chigi». Di compiuto, in Monti, c’era soltanto una riflessione e ovviamente, dato il personaggio, c’era tutto tranne che un «prendere o lasciare». Il presidente del Consiglio si rende perfettamente conto che, una volta portati a compimento, entro i primi dieci giorni di agosto, i provvedimenti sulla spending review e sullo sviluppo, è difficile immaginare che il Parlamento italiano possa produrre altri «compiti» capaci di commuovere i mercati.


In compenso è sotto gli occhi di tutti - e sicuramente sotto gli occhi del premier - la dinamica elettoralistica già innescata non soltanto dai partiti di opposizione, ma anche da quelli di maggioranza, una dinamica destinata ad appesantire il percorso del governo. Ecco perché Monti, senza dare pubblicità ma iniziandone a parlare in modo riservato, aveva accarezzato l’idea di una road map, scandita in tre tappe. Un itinerario da avviare soltanto nel momento in cui tutti i partiti della sua maggioranza si fossero dichiarati d’accordo, senza riserve. In Monti c’è l’idea di una uscita di sicurezza che non suoni come sconfessione della esperienza politica del suo governo, ma che possa invece rappresentare il suo coronamento, dando ai mercati la certezza di un futuro di stabilità per l’Italia. La Francia non è stata chiamata ad elezioni anticipate ma il cambio del presidente e il rinnovo della assemblea legislativa, almeno sui mercati, hanno premiato un Paese che pure sarà chiamato a misure di forte contenimento della spesa pubblica.


La prima tappa del percorso immaginato da Monti, prima della smentita - ma che potrebbe riproporsi se i partiti dovessero convenire - prevede l’approvazione in tempi ristretti di una riforma elettorale; il secondo passaggio è rappresentato da una dichiarazione comune dei partiti della “sua” maggioranza, che prima di ingaggiare la parte finale della campagna elettorale, potrebbero impegnarsi a rispettare il quadro e gli impegni sottoscritti con l’Unione europea. Sottoscrivendo un Memorandum comune. Terza tappa, l’indizione di elezioni anticipate, che erano state immaginate in autunno. In una domenica e in un lunedì di novembre.


I vertici dei tre partiti di maggioranza ovviamente erano a conoscenza della ipotesi accarezzata da Monti. Ma coltivando interessi diversi, diversa è stata la loro reazione. Al Pd, che continua ad essere in pole position nelle intenzioni di voto e dunque avrebbe interesse a votare il prima possibile, è sintomatica la reazione di Enrico Letta, vicino a Bersani ma anche al Capo dello Stato, che a Sky dice: «L’ipotesi di una crisi pilotata? Non ne ho mai sentito parlare e l’ho letta sui giornali, ma il tema di fondo è che non si può immaginare di votare senza aver cambiato la legge elettorale». In questo modo Letta sembra collegare un interesse di partito con quello che è diventato una sorta di imperativo categorico che si è posto il Capo dello Stato: riuscire a cancellare il Porcellum prima della fine del suo mandato.


Il partito che sembrerebbe avere più interesse ad eliminare una legge elettorale che sulla carta garantisce un congruo premio di maggioranza al Pd, è il Pdl, ma davanti all’ipotesi di scioglimento anticipato è sintomatica la reazione di Fabrizio Cicchitto, l’uomo che per il partito di Berlusconi tiene i rapporti istituzionali: «La difficoltà della situazione italiana non può essere messa in conto oggi alle future elezioni politiche. In un momento così delicato, nessuno ha intenzione, come suol dirsi, di staccare la spina». Come dire: al Pdl non c’è fretta, forse perché il centrodestra ha bisogno ancora di tempo per capire come riorganizzare il proprio campo. In qualche modo sembra farsi carico di questo attendismo anche il presidente del Senato Renato Schifani, che prima che arrivasse la precisazione di palazzo Chigi, aveva commentato: «Elezioni anticipate? E’ un’ipotesi giornalistica, non me ne innamoro, il Paese in questo momento ha bisogno di una guida».


http://www3.lastampa.it/politica/sezioni/articolo/lstp/463209/

lunedì

Nicole Minetti non si dimette, vuole il vitalizio.



Nicole Minetti era così in gamba, era una studentessa modello, per questo Berlusconi ha deciso d'inserirla nel listino bloccato del consiglio regionale Lombardia.
Queste sono le conseguenze delle liste calate dall'alto !
Nicole Minetti è stata eletta, ma mai votata dai Lombardi; eletta perché scelta dalla segreteria di un partito, da Berlusconi.
Come lei tanti vecchi della casta continuano a sedere su quelle sedie grazie ai listini bloccati.
Vi spiego come funzione: noi votiamo un nostro amico che conosciamo benissimo. Questo non è eletto per un pugno di voti. Quei voti si sommano al resto dei trombati, consentendo di eleggere solo chi si trova, per volontà delle segreterie dei partiti, nel famoso listino bloccato.
Cosi noi italiani regaliamo circa 800 mila euro alla Minetti e a chi come lei è stata eletta perché  scelta dalle segreterie.
Ora tutti invitano la Minetti a dimettersi, ma lei non molla, vuole il vitalizio.
Ma, io grido a gran voce dimettetevi tutti !!
Tutti gli eletti grazie al listino bloccato devono dimettersi !!
A queste persone il governo Monti e il Presidente della Repubblica devono vietare il vitalizio.
A dir il vero servirebbe un referendum.
Certo è che, la consigliera regionale lombarda, aspetta la pensione da 1.000 euro per dimettersi.
Come lei i parlamentari aspettano ottobre per far cadere il governo.
Tutti attendono di maturare il vitalizio d'oro.
La Minetti ha già imparato i migliori trucchi della Casta, e a quanto pare sarebbe intenzionata a resistere fino a ottobre per maturare il vitalizio che le spetta dopo due anni e mezzo di permanenza in Consiglio.
Quindi, via il listino bloccato dalla prossima riforma elettorale.
Vogliamo avere la possibilità di scegliere tutti i nostri rappresentanti.
Inoltre vogliamo che si metta fine ai doppi, tripli e quadrupli mandati, nei diversi consigli.
Viva le preferenze!!
Reintroducete le preferenze.
Vogliamo le preferenze in un voto proporzionale…… e vinca il migliore in un ballottaggio.
No al collegio uninominale con voto maggioritario.
No alle scelte dall'alto.


Elenco aggiornato degli indagati in Parlamento.

Divulga e condividi questo scempio. 
Sapete chi ci governa? 
Sapete chi ha votato la riforma pensionistica, la riforma del lavoro? 
Sapete chi appoggia il governo Monti? 
Elenco aggiornato degli indagati in Parlamento.
Vi allego l'elenco di persone serie. 
Gente che non fa ridere per niente. 
Fuori dall'antipolitica, pubblichiamo l'elenco di tutti gli "onorevoli" furfanti seduti, quando ci vanno, comodamente nel nostro parlamento.

Elenco aggiornato.

In ordine alfabetico, nome, partito, e "scranno" del parlamento degli "onorevoli" indagati, rinviati a giudizio, condannati o prescritti.

Abrignani Ignazio PDL CAMERA Indagato per dissipazione post-fallimentare.

Angelucci Antonio PDL CAMERA Indagato per associazione a delinquere, truffa e falso.

Aracu Sabatino PDL CAMERA Rinviato a giudizio nella sanitopoli abruzzese.

Barani Lucio PDL CAMERA Richiesta di rinvio a giudizio per abuso d’ufficio.

Barbareschi Luca GRUPPO MISTO CAMERA Indagato per abusivismo.

Berlusconi Silvio PDL CAMERA Sotto processo per frode fiscale (Mediaset), corruzione in atti giudiziari (Mills), frode fiscale e appropriazione indebita (Mediatrade), prostituzione minorile e concussione aggravata (Ruby),diffamazione aggravata dall’uso del mezzo televisivo, abuso d’ufficio (Trani). Altri reati prescritti o estinti per amnistia.

Bernardini Rita PD CAMERA Condannata nel 2008 a quattro mesi per cessione gratuita di marijuana, pena estinta per indulto.

Berruti Massimo Maria PDL CAMERA Condannato in appello a due anni e dieci mesi per riciclaggio.

Bosi Francesco UDC CAMERA Indagato per abuso d'ufficio.
Bossi Umberto LEGA NORD CAMERA Condannato per finanziamento illecito.

Bragantini Matteo LEGA NORD CAMERA Condannato in appello per propaganda di idee razziste.

Brancher Aldo PDL CAMERA Condannato in appello a due anni per appropriazione indebita e ricettazione.

Calderoli Roberto LEGA NORD SENATO Prescrizione per tafferugli.

Caliendo Giacomo PDL SENATO Indagato per violazione della legge Anselmi sulle società segrete (inchiesta nuova P2).

Camber Giulio PDL SENATO Condannato im via definitiva a 8 mesi per millantato credito.

Cantoni Gianpiero Carlo PDL SENATO Ha patteggiato una pena di 2 annui per concorso in corruzione e bancarotta fraudolenta.

Caparini Davide LEGA NORD CAMERA A processo per resistenza a pubblico ufficiale(reato prescritto).

Carra Enzo UDC CAMERA Condannato per false dichiarazioni al pm.

Castagnetti Pierluigi PD CAMERA Rinviato a giudizio e poi prescritto per le presunte tangenti nel ‘91-‘92 sulle concessione dell’Istituto vendite giudiziarie di Ancona.

Castelli Roberto LEGA NORD SENATO Condannato per danno erariale dalla Corte dei Conti.

Cesaro Luigi PDL CAMERA Indagato per associazione camorristica.

Ciarrapico Giuseppe PDL SENATO Quattro condanne in via definitiva: violazione della legge che tutela il lavoro minorile,ricettazione fallimentare, finanziamento illecito ai partiti, bancarotta fraudolenta.

Cosentino Nicola PDL CAMERA Rinviato a giudizio per concorso esterno in associazione camorristica.

Crisafulli Vladimiro PD SENATO Condannato a cinque mesi, pena sospesa, per l’occupazione di un’autostrada per protestare per la mancata apertura dell’Università di Enna. Rinviato a giudizio per concorso in abuso d’ufficio per la pavimentazione fatta con fondi pubblici di una strada che porta alla sua villa.

Cursi Cesare PDL SENATO Indagato per corruzione.

D'Alema Massimo PD CAMERA Indagato per finanziamento illecito

De Angelis Marcello PDL CAMERA Condannato a 2 anni e mezzo per banda armata.

Del Pennino Antonio GRUPPO MISTO SENATO Condannato per finanziamento illecito.

Dell'Utri Marcello PDL SENATO Condannato in appello per concorso esterno in associazione mafiosa.
Di Stefano Fabrizio PDL SENATO Richiesta di rinvio a giudizio per corruzione.

D’Alì Antonio PDL SENATO Indagato per concorso esterno in associazione mafiosa.

Esposito Stefano PD CAMERA Indagato, ha versato un'oblazione di duemila euro per evitare l’accusa di aver violato la legge elettorale.

Farina Renato PDL CAMERA Condannato a sei mesi per favoreggiamento, condannato per diffamazione.

Fazzone Claudio PDL SENATO Rinviato a giudizio per abuso d’ufficio.

Firrarello Giuseppe PDL SENATO Condannato in primo grado a 3 anni e 6 mesi per turbativa d’asta.

Fitto Raffaele PDL CAMERA Rinviato a giudizio per corruzione, abuso d’ufficio, peculato, finanziamento illecito ai partiti.

Galati Giuseppe PDL CAMERA Rinviato a giudizio per associazione a delinquere e truffa.

Galioto Enzo UDC SENATO Condannato in primo grado per falso in bilancio.
Genovese Francantonio PD CAMERA Indagato per abuso d’ufficio per affidamenti fatti durante la sua sindacatura a Messina a un’azienda di servizi.

Grassano Maurizio I RESPONSABILI CAMERA Sotto processo per truffa.

Grillo Luigi PDL SENATO Condannato in primo grado a un anno e otto mesi per reati bancari nel processo sulla scalata Bpi/antonveneta. Indagato per truffa sulla Tav Milano-Genova: prescritto.

Iapicca Maurizio PDL CAMERA Rinviato a giudizio per false fatture, falso in bilancio e abuso d’ufficio: prescritto.

La Malfa Giorgio GRUPPO MISTO CAMERA Condannato per finanziamento illecito.

Laganà Maria Grazia PD CAMERA Rinviata nel 2010 a giudizio per falso e abuso d’ufficio ai danni dell’Azienda sanitaria di Locri.

Landolfi Mario PDL CAMERA Indagato per concorso in corruzione.

Lehner Giancarlo I RESPONSABILI CAMERA Condannato per diffamazione.

Lolli Giovanni PD CAMERA Prescritto per il reato di favoreggiamento nell’inchiesta sulla missione Arcobaleno.

Lombardo Angelo GRUPPO MISTO CAMERA Indagato per concorso esterno in associazione mafiosa.

Lumia Giuseppe PD SENATO Indagato per diffamazione. È stato querelato dal suo ex addetto stampa.

Lunardi Pietro PDL CAMERA Indagato per corruzione.

Luongo Antonio PD CAMERA rinviato nel 2009 a giudizio per corruzione nell’inchiesta su affari e politica a Potenza.

Malgieri Gennaro PDL CAMERA Condannato dalla Corte dei Conti a risarcire - con altri 5 - 11 milioni per la nomina di Alfredo Meocci a dg della Rai.

Maroni Roberto LEGA NORD CAMERA Condannato per resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale (pena commutata in multa).

Matteoli Altero PDL SENATO Indagato per favoreggiamento.

Messina Alfredo PDL SENATO Richiesta di condanna a un anno per favoreggiamento alla bancarotta.

Milanese Marco PDL CAMERA Indagato per corruzione, rivelazione segreta e associazione a delinquere.

Nania Domenico PDL SENATO Condannato per banda armata. Condannato in primo grado per abusivismo edilizio: prescritto

Naro Giuseppe UDC CAMERA Condannato a 6 mesi per abuso d'ufficio.

Nespoli Vincenzo PDL SENATO Indagato per bancarotta fraudolenta e riciclaggio.

Nessa Pasquale PDL SENATO Rinviato a giudizio per concussione.

Orlando Leoluca ITALIA DEI VALORI CAMERA Condannato per diffamazione.

Papa Alfonso PDL CAMERA Indagato a Napoli per corruzione.

Papania Nino PD SENATO Ha patteggiato una condanna a 2 mesi per aver scambiato regali e assunzioni quando era assessore regionale al Lavoro.

Paravia Antonio PDL SENATO Condannato in primo grado per corruzione: prescritto.

Piso Vincenzo PDL CAMERA Condannato in primo grado a 8 mesi per favoreggiamento.

Pistorio Giovanni GRUPPO MISTO SENATO Condannato dalla Corte dei conti per danno erariale.

Pittelli Giancarlo PDL CAMERA Rinviato a giudizio per associazione a delinquere e truffa. Rinviato a giudizio per lesioni e minacce.

Porfidia Americo I RESPONSABILI CAMERA Richiesta di rinvio a giudizio per tentata estorsione e favoreggiamento alla Camera.

Rizzoli De Nichilo Melania PDL CAMERA Indagata per concorso in falso.

Romano Saverio I RESPONSABILI CAMERA Richiesta di rinvio a giudizio per concorso esterno in associazione mafiosa.

Rosso Roberto PDL CAMERA - Indagato per associazione a delinquere


Rutelli Francesco ALLEANZA PER L'ITALIA SENATO Condannato per danno erariale dalla Corte dei Conti.

Savino Elvira PDL CAMERA Indagata per concorso in riciclaggio.

Scajola Claudio PDL CAMERA Indagato per finanziamento illecito ai partiti

Scapagnini Umberto PDL CAMERA Condannato in primo grado a 4 mesi per abuso d’ufficio (nomina di un consulente) condannato in primo grado a 2 anni per abuso d’ufficio continuato e aggravato.

Scelli Maurizio PDL CAMERA Condannato dalla Corte dei Conti a risarcire 900.000 euro per irregolare acquisizione di servizi informatici ai tempi in cui era presidente della Croce Rossa.

Sciascia Salvatore PDL SENATO Condannato in via definitiva 2 anni e 6 mesi per corruzione.

Scilipoti Domenico I RESPONSABILI - CAMERA Rinvio a giudizio per falso e calunnia

Serafini Giancarlo PDL SENATO Ha patteggiato una condanna per corruzione.

Simeoni Giorgio PDL CAMERA Rinviato a giudizio per truffa.

Speciale Roberto PDL CAMERA Condannato a 18 mesi per peculato in appello.

Tancredi Paolo PDL SENATO Indagato per corruzione nella "rifiutopoli" abruzzese

Tedesco Alberto GRUPPO MISTO SENATO Agli arresti domiciliari, indagato per turbativa d'asta e corruzione.

Tortoli Roberto PDL CAMERA Condannato a 3 anni e 4 mesi per estorsione.

Verdini Denis PDL CAMERA Indagato per emissione fatture false e mendacio bancaria.

Vizzini Carlo PDL SENATO Indagato per corruzione aggravata dall’aver favorito la mafia. Condannato in primo grado per corruzione: prescritto.

Zinzi Domenico UDC CAMERA Condannato in primo grado per omicidio colposo.

fonte: http://www.nocensura.com/2011/10/ecco-tutti-i-guai-giudiziari-dei.html

http://www.impolitico.org/2011/11/deputati-indagati-parlamento.html

http://www.castaadessobasta.it/blog/lista-degli-indagati-e-dei-condannati-545/

http://www.kol.it/?p=52

http://vanessaseffer.it/2012/05/02/ecco-la-lista-degli-indagati-del-parlamento-italiano/

http://www.stopcensura.com/2011/08/la-lista-degli-indagati-o-condannati.html

http://www.informarmy.com/2010/10/la-lista-degli-indagaticondannati-in.html

domenica

I media taciono sui Referendum contro i privilegi dell Casta . Perchè


Quei Referendum contro la casta non pubblicizzati


In queste ore in alcuni Comuni si stanno raccogliendo firme per referendum piuttosto interessanti oltre che rilevanti: la notizia non trova molto risalto sulla gran parte degli organi di informazione, ma è di fondamentale importanza parlarne. Andiamo a vederne alcuni:
In molto Comuni italiani sono state depositate (di solito presso l’Ufficio Relazioni con il Pubblico) le raccolta di firme relativa al Referendum per l’abrogazione parziale della legge 31 ottobre 1965, n.1261 sulla determinazione delle indennità spettanti ai membri del Parlamento.
La legge va a regolamentare quindi una materia piuttosto dibattuta in tempi di antipolitica e lotta alla casta: quella dell’ indennità spettante ai membri del Parlamento. Ricordiamo che è necessario raggiungere le 500.000 firme. Se fosse adeguatamente pubblicizzato, e visti i tempi, non dovrebbe essere così difficile. Per informazione e per recarsi a firmare, consigliamo di visitare il sito del comune di appartenenza o di contattare il relativo Urp (Ufficio Relazioni con il Pubblico).
Questi i primi 2 articoli della suddetta legge argomento della proposta di Referendum, legge che può essere visionata integralmente presso il sito del Senato

Articolo 1:L’indennità spettante ai membri del Parlamento a norma dell’art. 69 della Costituzione per garantire il libero svolgimento del mandato è regolata dalla presente legge ed è costituita da quote mensili comprensive anche del rimborso di spese di segreteria e di rappresentanza. Gli Uffici di Presidenza delle due Camere determinano l’ammontare di dette quote in misura tale che non superino il dodicesimo del trattamento complessivo massimo annuo lordo dei magistrati con funzioni di presidente di Sezione della Corte di cassazione ed equiparate.

Articolo 2: Ai membri del Parlamento è corrisposta inoltre una diaria a titolo di rimborso delle spese di soggiorno a Roma. Gli Uffici di Presidenza delle due Camere ne determinano l’ammontare sulla base di 15 giorni di presenza per ogni mese ed in misura non superiore all’indennità di missione giornaliera prevista per i magistrati con funzioni di presidente di Sezione della Corte di cassazione ed equiparate; possono altresì stabilire le modalità per le ritenute da effettuarsi per ogni assenza dalle sedute dell’Assemblea e delle Commissioni.

La raccolta firme si concluderà il 30 luglio 2012 (termine per la presentazione al Comitato promotore 31/07/2012).
Altro referendum molto interessante riguarda sempre un privilegio della casta politica, ma questa volta su base territoriale: si tratta della “Proposta di Referendum abrogativo popolare ai sensi dell’ art.61 del Nuovo Statuto della Regione Lazio L.R. 11/11/2004 n.1 delle norme istitutive del vitalizio per i consiglieri e gli assessori regionali”
L’ art. 61 cui si fa riferimento ed in base al quale è possibile votare, è quello che regolamenta il Referendum abrogativo nel Lazio (Il referendum per l’abrogazione totale o parziale di una legge regionale, di un regolamento regionale e di un atto amministrativo generale è indetto dal Presidente della Regione quando lo richiedano: a) cinquantamila elettori; b) due consigli provinciali con deliberazione adottata a maggioranza dei due terzi dei componenti di ciascun consiglio; c) dieci consigli comunali che abbiano iscritti nelle liste elettorali non meno di cinquantamila elettori, nel loro complesso, con deliberazione adottata a maggioranza dei due terzi dei componenti di ciascun consiglio).
La materia sulla quale è richiesto di esprimere il proprio parere è quella riguardante le norme istitutive del vitalizio per consiglieri ed assessori: un provvedimento piuttosto dibattuto quello della Regione Lazio, in riferimento al noto provvedimento notturno del consiglio regionale che aveva stabilito di estendere i vitalizi anche per i 14 assessori esterni fino al 2015 e prevede l’abrogazione del vitalizio per i consiglieri regionali solo a partire dalla prossima legislatura. Argomento che avevamo già affrontato parlando delle Regioni e dei relativi privilegi (Tagli agli sprechi e la casta delle Regioni ).
Si può votare nel mese di Luglio ed in quello di Agosto presso l’ Urp (Ufficio Relazioni con il Pubblico, il cui elenco è consultabile da questo sito) del Comune di Roma nei seguenti orari:

Mese di Luglio: martedì: 8,30 – 12,00, mercoledì: 8,30 – 12,00, giovedì: 8,30 – 12,00 e 14,00 – 16,00.
Mese di Agosto: martedì: 8,30 – 12,00, giovedì: 8,30 – 12,00 e 14,00 – 16,00

Per avere altre informazioni su come firmare per questa proposta di referendum, visitate il sito del comune di Roma a questo indirizzo. E, naturalmente, il consiglio per chi volesse firmare è quello di darsi da fare autonomamente senza aspettare input da grandi organi di informazione: la maggior parte di questi infatti, tende a non parlarne e di conseguenza questi referendum non vengono minimamente pubblicizzati. Chissà come mai.

http://www.laveracronaca.com/index.php/archivio/1035-quei-referendum-contro-la-casta-che-non-vengono-pubblicizzati



Tratto da: Quei Referendum contro la casta non pubblicizzati | Informare per Resistere http://www.informarexresistere.fr/2012/07/07/quei-referendum-contro-la-casta-non-pubblicizzati/#ixzz201rbEjVT
- Nel tempo dell'inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario!

venerdì

Monti con la complicità dei partiti darà "il colpo di grazia alla sanità italiana"

Ci avete rotto.


Tagliati 80mila posti letto. Condividi. 


Passaparola. Divulga.

La Casta anzichè restituire i finanziamenti illeciti percepiti, tagliarsi gli stipendi, le pensioni e privilegi, taglia altri posti letto negli ospedali, blocca le assunzioni, taglia la spesa sanitaria.

La Cgil afferma che con la spending review saranno tagliati 80mila posti letto.

Ciò si rifletterà direttamente sulla condizione di milioni di anziani e pensionati.

Il Governo prevede risparmi per 4,5 miliardi già quest'anno, poi 10,5 nel 2013 e altri 11 nel 2014.

Ma dove vanno questi risparmi?

Sapete qual'è la verità?

Tagliano la sanità per coprire i debiti che loro hanno contratto.

Ad esempio, la casta ha regalato alla Banca Monte dei Pascoli di Siena, 2 miliardi di soldi nostri per salvarla dai debiti. Ed io pago!!

Ancora, la Fornero sbagliando la riforma pensionistica ha creato fra 120.000 e 390.200 esodati (non so a chi credere all'Inps o al Ministro del pianto). Ed io pago!!

Monti sbaglia la manovra correttiva e per evitare l'aumento dell'Iva di due punti sino a metà 2013 taglia gli organici per tutta la pubblica amministrazione. Ed io pago!!

Che scandalo!!

Nessuno dice che i 4 miliardi di euro che vengono ora sottratti al Fondo sanitario nazionale si aggiungono, agli oltre 12 miliardi di euro che sono stati già tagliati dal governo Berlusconi.

In questo modo alla sanità italiana sono state tolte risorse per una cifra complessiva di 16 miliardi di euro nel triennio 2012-2014.

In puglia ad esempio Berlusconi impose la chiusura già 18 ospedali e 2200 posti letto.

Oggi Monti impone di chiudere altri 2 ospedali sotto i 120 posti letto.

In Italia sarebbero 235 gli ospedali sotto i 120 posti letto, e 154 quelli sotto gli 80 posti da tagliare.

La Polverini, dichiara inaccettabile i tagli che dal 2007 nella sua regione risultano essere già più di 6.000 posti letto.

Renata Polverini ricorda ancora che «per la mia Regione, che ne sta già riconvertendo 17, altri 15 sarebbero insostenibili».

Il sovrapporsi dei provvedimenti, in pratica, causerà un effetto devastante, creando enormi disagi nell'organizzazione dei servizi sanitari.

Inoltre, a causa del blocco dei concorsi e delle assunzioni, il personale andato in pensione dal 2007 medici, infermieri, tecnici e ausiliari non sarà sostituito.

Quindi gli ospedali saranno pochi, e ancora meno sarà il personale addetto alle cure!

Insomma per curarsi forse dovremo assicurarci e rivolgerci presso Ospedali privati a pagamento.

Sappiate che se ci ammaliamo dobbiamo contenderci 3,7 letti ogni mille abitanti.

Pochi vero ?

Ma la Casta la pensa diversamente, e preferisce spende soldi con aerei da guerra e salvare banche indebitate (non si sà come ?).

2 miliardi di euro per salvare una Banca privata !

Perchè non salvano le piccole imprese che chiudono ?

Monti e i Partiti devono andare a casa.

Subito.

martedì

IL GOVERNO MONTI E' MOLTO DIVERSO DAL GOVERNO BERLUSCONI, TAGLIA PENSIONI, SANITA', UNIVERSITA', MA DIMENTICA I COSTI DELLA POLITICA.



Via libera dell'aula della Camera al decreto sulla spending review. 

I voti a favore sono stati 387, i contrari 20, le astensioni 47.

Il PD, UDC, FLI, e GRUPPO MISTO hanno votato a favore.

Con la Spending Review tagliano la sanità, l'università, licenziano dipendenti pubblici, chiudono ospedali, bloccano le assunzioni e i concorsi, sfutteranno il precariato.

Per fare ciò avevamo bisogno di un nuovo governo, nuovi ministri, senatori a vita, commissari super pagati.

Per continuare l'opera di Brunetta e Tremonti, Napolitano ha chiamoto Monti.

Ma per tagliare i veri costi, quelli della politica, chi dovremo aspettare ?

Quanto ancora dovremo aspettare ?

Esercito di precari alla Bce, "1.100 senza un posto fisso"



Secondo un sondaggio Ipso carichi di lavoro "insostenibili" per l'80% degli intervistati e niente straordinari pagati




Roma, 3 lug. (TMNews) - Un crescente esercito di precari alla Bce: circa 1.100 persone con contratti temporanei a fronte dei 1.500 che hanno un posto fisso, con la crisi dell'area euro che ha reso "insostenibili" i carichi di lavoro e la questione degli straordinari non pagati. Lo ha rivelato Marius Mager, il presidente del sindacato Ipso che ha appena effettuato un sondaggio presso i dipendenti dell'istituzione di Francoforte. "Noi abbiamo inviato il sondaggio a tutti, a rispondere sono stati 780 dipendenti - ha precisato Mager - e nell'80 per cento dei casi hanno affermato che i carichi di lavoro sono eccessivi".


E ci sta un altro problema non da poco all'istituzione che da anni martella i vari Paesi dell'area euro di raccomandazioni sulla necessità di procedere a riforme strutturali proprio nel mercato del lavoro, per renderlo più flessibile: il problema degli straordinari non pagati. "La Bce ci ha sempre detto che gli straordinari sono già pagati a forfait nella retribuzione - ha osservato il sindacalista - mentre l'orario di lavoro teorico è di 40 ore settimanali". Mager non è stato in grado di dire quanto, in realtà, lavori in più il dipendente medio della Bce, tuttavia secondo il sondaggio il 76 per cento dei rispondenti lamenta il problema delle ore di lavoro supplementari, oltre questa soglia settimanale, che non vengono retribuite.


Ma soprattutto il problema principale è che "dopo cinque anni di crisi economica ci rendiamo conto che ormai qui il lavoro extra richiesto non è più una questione di emergenza: è diventato permanente - ha lamentato il sindacalista - non è un ritmo sostenibile e non si vede la fine di questa fase". Ora il Consiglio direttivo, che tornerà a riunirsi giovedì, potrebbe discutere alcune nuove assunzioni, "ho sentito parlare di 50-60 persone che però - ha concluso Mager - temo andrebbero a coprire nuovi compiti assegnati alla Bce, e non a aggiungersi al personale sottoposto a carichi di lavoro eccessivi".



lunedì

Finanziamento pubblico ai partiti; qualche numero.




Il finanziamento pubblico è il sostegno all’iniziativa politica come puro finanziamento alle strutture dei partiti presenti in Parlamento, con l’effetto di penalizzare le nuove formazioni politiche.

Nell’aprile del 1993, un referendum abrogativo abolisce il finanziamento pubblico ai partiti, con una maggioranza del 90,3% dei votanti.

Ma solo pochi mesi dopo, il Parlamento dimostra di avere a cuore gli sprechi pubblici: si aggiorna infatti una legge già esistente sui rimborsi elettorali, definita “contributo per le spese”.
Così,  Amato introduce i rimborsi elettorali, specificando che il rimborso non è calcolato in base alle spese effettive, ma moltiplicando il numero degli italiani quale risultava dall’ultimo censimento, compresi i non aventi diritti al voto, per lit 1.600, per poi spartirsi il montepremi in misura proporzionale ai risultati elettorali.

Prodi reintroduce di fatto il finanziamento pubblico ai partiti, prevedendo la possibilità per i contribuenti, al momento della dichiarazione dei redditi, di destinare il 4 per mille dell’imposta sul reddito al finanziamento di partiti e movimenti politici.



D’Alema, reintroduce un finanziamento pubblico completo per i partiti.

La legge 157 prevede cinque fondi: per elezioni alla Camera, al Senato, al Parlamento Europeo, Regionali, e per i referendum, erogati in rate annuali, per 193.713.000 euro in caso di legislatura politica completa.

Il rimborso in buona sostanza passa da 1.600 a 4.000 lire.

Anno 2002, Berlusconi), cambia la moneta e da 4.000 lire si passa a 5 euro.

L’ammontare da erogare, per Camera e Senato, nel caso di legislatura completa, più che raddoppia, passando da 193.713.000 euro a 468.853.675 euro.

Nel 2006 Berlusconi precisa che l’erogazione è dovuta per tutti e cinque gli anni di legislatura, indipendentemente dalla sua durata effettiva.

Con la crisi del governo Prodi del 2008, i partiti iniziano a percepire il doppio dei fondi, giacché ricevono contemporaneamente le quote annuali relative alla XV e alla XVI Legislatura.

Cioè se non fosse chiaro: fino al 2011 anche l’Udeur di Mastella continuerà a percepire i rimborsi elettorali per la tornata del 2006, mentre i partiti che hanno raccolto almeno l’1% dei consensi stanno prendendo i rimborsi sia relativamente al 2006 che alle elezioni 2008 e sono sistemati fino al 2013.

E poi destra e sinistra mi parlano di spesa pubblica.

Afrei una gran voglia di gridare al mondo intero un gran vaffa....

venerdì

Il vertice Unione Europea regala ai mercati la stabilità rubata ai lavoratori.









Al vertice Ue vi è stato un accordo sull'anti-spread.
Monti ha piegato anche la Merkel, non solo la nostra casta.
Il Consiglio Europeo 2012 a Bruxelles, ha parlato di  banche, finanza, Fondo Salva Stati, stabilizzazione dei  mercati.
L'Eurozona avrà così un meccanismo per stabilizzare i mercati, ma gli italiani in cambio vivranno di precarietà e a presto anche sotto pagati come in Cina.
Secondo voi dove andrano a finire gli oltre 120 miliardi di euro, previsti per rilanciare il lavoro.
Ne sono certo alle banche !!
Le stesse che per far quadrare i conti iniziano a licenziare.


Vi riporto le principali novità della Riforma del lavoro:


Licenziamenti ed ammortizzatori sociali
Stabilito in che modo la riforma del lavoro apporterà novità in materia di assunzioni e gestione dei rapporti contrattuali, cerchiamo infine di comprendere quando e in che modo le aziende potranno licenziare:


Licenziamenti discriminatori: si tratta di licenziamenti relativi ai lavoratori che vengono allontanati dall’azienda a causa delle proprie idee o delle proprie attività svolte all’interno o al di fuori del luogo di lavoro (ad esempio, l’affiliazione sindacale, o la partecipazionea uno sciopero, o ancora regioni di sesso, razza, lingua, religione).
La risoluzione del contratto per accertamento di licenziamento discriminatorio sarà nulla: il lavoratore verrà reintegrato sul suo posto di lavoro o, in alternativa, potrà optare per un indennizzo.


Licenziamenti disciplinari: si tratta del licenziamento relativo a un giustificato motivo soggettivo e una giusta causa, dovuta alla violazione degli obblighi disciplinari.
La violazione dovrà tuttavia essere di significativa entità, poichè l’allontanamento del lavoratore sarà la sanzione più pesate tra tutte quelle che il datore potrà comminare.
Se il giudice accerta la mancanza di una giusta causa, potrà alternativamente optare – in virtù dell’estensione del modello tedesco – per il reintegro o per l’indennizzo con un numero di mensilità compreso tra le 15 e le 27.


Licenziamento per motivi economici: si tratta del licenziamento a causa di giustificativi motivi economici, come accade per esigenze tecniche, organizzate e produttive che possano condurre l’impresa a sopprimere uno o più posti di lavoro, entro il limite di 4. oltre questa soglia scatta infatti il licenziamento economico collettivo, regolato con latra procedura.
Se il giudice accerta tuttavia la mancanza della giusta causa oggettiva economica, è previsto solo un indennizzo per 15 – 27 mensilità.
In termini meno sintetici, i licenziamenti per motivi economici sono quelli intimati per un giustificato motivo oggettivo, ovvero per ragioni connesse all’andamento economico dell’impresa e al suo assetto organizzativo. Con la nuova versione dell’articolo 18, se il giudice ritiene che non ricorrano gli estremi del giustificato motivo oggettivo, non è tenuto a riconoscere il diritto alla reintegrazione sul posto di lavoro.
Il giudice – con la sentenza che annulla il licenziamento – si limita a dichiarare comunque risolto il rpaporto di lavoro dalla data del recesso, riconoscendo al lavoratore il diritto a una indennità risarcitoria, determinata dallo stesso giudice.
In merito, si tenga conto che i licenziamenti dovuti a motivi economici non necessariamente tendono a ricadere nella discipina del giustificato motivo oggettivo.
Se infatti, come riportato recentente da un approfondimento in materia da parte de Il Sole 24 Ore, “l’impresa intende licenziare almeno 5 lavoratori, si applica la procedura di licenziamento collettivo disciplinata dalla legge 223/1991.
Questa procedura è molto rigorosa, e in alcuni casi ricollega a semplici violazioni di carattere formale alcune conseguenze molto pesanti, come l’inefficacia del licenziamento.
Al fine di attenuare il rigore formale della legge, la riforma Fornero interviene su alcuni passaggi cruciali della procedura”. Innanzitutto, è previsto che eventuali vizi della comunicazione preventiva possano essere sanati con accordo collettivo, siglato durante la proceduta, e ponendo così fine a potenziali contestazioni che possono nascere nel contesto in questione.
Inoltre, la riforma “coordina alcune norme della legge 223/1991 con il nuovo regime sanzionatorio previsto per i licenziamenti individuali.
Viene precisato che il licenziamento intimato, all’esito di una procedura di riduzione del personale, senza forma scritta è soggetto alle regole del licenziamento discriminatorio, quindi è sanzionato con la reintegra e il pagamento di un risarcimento pari a tutte le retribuzioni che sarebbero spettate dal recesso sino alla ripresa del lavoro” – prosegue il quotidiano.
Le novità sull’impugnativa dei licenziamenti. 
Le novità della riforma Fornero abbracciano ovviamente anche la normativa sulla impugnativa dei licenziamenti, con uno strsumento processuale rinnovato, ma riservato – sostiene Il Sole 24 Ore. “alle sole domande che hanno ad oggetto l’impugnazione dei licenziamenti e l’eventuale connessa qualificazione formale del rapporto di lavoro sottostante, restando escluse, viceversa, tutte le domande che abbiano un contenuto diverso e che non siano fondate sugli stessi fatti costitutivi”.
In seguito al deposito del ricorso che dà il via al giudizio, il giudice fissa l’udienza di comparizione delle parti entro 40 giorni, assegnando alla difesa ricorrente un termine per la notifica del ricorso non inferiore 25 giorni prima dell’udienza, e 5 giorni per la parte resistente.
“All’esito dell’udienza, per la quale si prevede che, omessa ogni formalità non essenziale al contraddittorio, il giudice provveda unicamente agli atti di istruzione ritenuti indispensabili alla definizione della causa, viene emessa l’ordinanza di accoglimento o di rigetto.
L’ordinanza di accoglimento è immediatamente esecutiva e non può essere sospesa o revocata fino alla conclusione dell’eventuale giudizio di opposizione” – precisa il quotidiano.
Si tenga altresì conto che contro l’ordinanza di accoglimento o di rigetto può essere proposta opposizione entro 30 giorni dalla notifica del provvedimento o dalla sua comunicazione se anteriore, mediante ricorso che contenga i requisiti di cui all’art. 414 del Codice di procedura civile.
“Il giudizio si conclude con la sentenza, senza che sia prevista la previa lettura del dispositivo, che deve essere depositata contestualmente alla motivazione entro 10 giorni dall’udienza di discussione, con evidente abbattimento dei tempi processuali rispetto ai 60 giorni previsti per il deposito della sentenza motivata nel procedimento ordinario del lavoro” – prosegue il giornale.
Ma non è finita qui, poichè contro tale ultima sentenza è ammesso reclamo in Corte d’Appello, anch’esso da depositare entro 30 giorni dalla notificazione della sentenza e, a sua volta, ricorribile in Cassazione entro 60 giorni dalla notifica o comunicazione.

Ammortizzatori sociali. 
Per quanto concerne i supporti sociali, i nuovi ammortizzatori sociali poggiano soprattutto sull’Aspi (Assicurazione sociale per l’impiego), sulle tutele già consolidate (Cigo, Cigs, fondi di solidarietà) e sugli strumenti di gestione degli esuberi strutturali.
L’Aspi, in particolare, sarà estesa a tutti i soggetti coperti in caso di disoccupazione involontaria, con convergenza per quanto concerne importi e durata, a confronto con gli attuali trattamenti di disoccupazione ordinaria e mobilità. In termini più trasparenti, l’Aspi sostituirà l’indennità di mobilità, la disoccupazione ordinaria non agricola, la disoccupazione con requisiti ridotti e l’indennità di disoccupazione speciale edile, includendo apprendisti e artisti, che oggi esclusi dall’applicazione di qualsiasi strumento di sostegno del reddito.
Il sussidio Aspi avrà una durata massima di 12 mesi con i lavoratori con meno di 55 anni, 18 mesi per quelli più anziani. L’importo sarà pari fino a 1.200 euro mensili.
Prevista altresì la possibilità di erogare una sorta di “Mini Aspi”, destinata a sostituire l’attuale indennità di disoccupazione con requisiti ridotti, calcolata nel 2013 con il nuovo metodo con riferimento al 2012, della durata di un anno.
A partire dal 2014, verrà abolito il riconoscimento della Cig per esigenze non connesse alla conservazione del posto di lavoro. Verranno inoltre portate a regime le estensioni dell’ambito Cigs rinnovate annualmente: imprese del commercio tra 50 e 200 dipendenti; agenzie di viaggio sopra i 50; imprese di vigilanza sopra i 15. Estesa a tali settori la contribuzione di 0,9 punti percentuali.





Fonte: http://www.vostrisoldi.it/articolo/riforma-del-lavoro-2012-tutte-le-novita-dai-contratti-ai-licenziamenti/56267/4/

Vertice Ue, sì a scudo spread e ‘salva stati’. Vittoria di Monti e Hollande, Merkel ko



Italia e Spagna avevano minacciato il veto sul patto per la crescita e sulla Tobin Tax e la Germania ha dovuto cedere. Il presidente del Consiglio: "Misure soddisfacenti, c'è stato un momento difficile, ma il risultato è buono"

di Stefano Feltri | 29 giugno 2012Commenti (565)
Fonte : http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/06/29/vertice-ue-accordo-dei-leader-delleurozona-su-scudo-spread-e-banche/278722/

Più informazioni su: Angela Merkel, Enzo Moavero Milanesi, francois hollande, Mariano Rajoy, Mario Monti, Unione Europea, Vittorio Grilli.

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Il successo del vertice lo misuri nello sguardo torvo di Angela Merkel, che dice due battute in tedesco e fugge via. Mario Monti si mette in posa, con tutta la squadra, i portavoce, gli sherpa, i ministri Enzo Moavero Milanesi e Vittorio Grilli. Il premier annuncia: “Le richieste dell’Italia sono state accolte, l’eurozona adesso è più forte”. Dopo tredici ore di vertice, cominciato alle 15 di giovedì, il risultato politico è netto: l’Italia e la Spagna hanno vinto, la Germania (con la spalla della Finlandia) ha perso e la Francia ne è uscita senza danni.

Ricapitoliamo: nella tarda serata Monti e il premier spagnolo Mariano Rajoy mettono il veto su tutti i punti in discussione, soprattutto Tobin Tax e piano crescita da 120 miliardi, per costringere la Merkel a cedere sul cosiddetto meccanismo anti-spread, cioè un uso con meno vincoli dei fondi salva Stati Efsf e Esm (il secondo deve ancora essere costituito). La forzatura ha pagato, alla fine la Merkel ha ceduto. Poi è cominciato una sfiancante trattativa sui dettagli, così che alla fine l’asse Spagna-Italia potesse celebrare la vittoria (a beneficio interno ma soprattutto dei mercati) e la Germania fosse sicura che i danni sarebbero stati contenuti.

MECCANISMO ANTI SPREAD. Monti voleva un intervento dei fondi salva-Stati Efsf e Esm che comprassero i titoli di debito dei Paesi virtuosi ma bersagliati dei mercati, che hanno fato le riforme ma non vedono scendere lo spread. Cioè l’Italia. C’è riuscito: l’Efsf ora e l’Esm quando ci sarà potranno comprare titoli sia sul mercato che direttamente alle aste. Il Paese che vuole questo sostegno dovrà fare richiesta (l’Italia sperava in un aiuto automatico) e firmare un memorandum di intesa. Ma sarà un memorandum molto diverso da quello imposto per esempio alla Grecia, perché si limiterà a ribadire gli impegni presi a livello europeo e a certificare i risultati di risanamento raggiunti.

LE RISORSE. Una delle ipotesi negoziali era di creare il cosiddetto bazooka, capace di fermare la crisi all’istante: dare all’Esm la licenza bancaria e permettergli di attingere fondi illimitati dalla Bce, così gli speculatori avrebbero avuto la certezza matematica di perdere. Ma la Germania ha resistito: non ci sarà l’aumento di dotazione dei fondi chiesto da Monti. L’Efsf vale oggi 440 miliardi, di cui circa 200 impegnati nei programmi di sostegno a Grecia, Portogallo e Irlanda e altri 100 già promessi alle banche spagnole. L’Esm avrà 500 miliardi, assorbendo i 440 dell’Efsf, ma gli Stati devono ancora cominciare a versarli. Questo è un punto di compromesso, pesante ma forse inevitabile. Monti però spera di massimizzare le ricadute positive sullo spread italiano usando l’effetto annuncio: “L’Italia ha ottenuto questi strumenti ma non ha intenzione di utilizzarli”. Così tutti sanno che il debito pubblico è più sicuro ma il governo non subisce lo stigma della richiesta di aiuto.

RICAPITALIZZAZIONE DIRETTA DELLE BANCHE. Passa la linea spagnola, perorata a suo tempo anche da Nicolas Sarkozy: i fondi Efsf e Esm potranno dare soldi direttamente agli istituti di credito, senza passare per la mediazione degli Stati. La Germania voleva che andassero ai governi, perché quelli si possono controllare mentre i banchieri no. Anche qui compromesso, ma a vantaggio spagnolo: ricapitalizzazione diretta con la Bce coinvolta come supervisore rafforzato (i dettagli vanno definiti entro il 2012). Le banche dovranno firmare un memorandum in cui si impegnano a risanarsi.

PRIORITA’ DI RIMBORSO. Dettaglio tecnico ma cruciale: finora l’Esm, il nascente meccanismo di stabilità, era un creditore senior. Cioè lo Stato o la banca doveva rimborsare prima i prestiti dell’Esm poi, se riusciva, gli altri creditori. La conseguenza era che l’intervento dell’Esm avrebbe fatto schizzare il costo del debito escluso dalla corsia privilegiata. Con l’accordo di ieri, l’Esm perde lo status di creditore privilegiato, rendendo più facili le operazioni. Ma le banche spagnole hanno bisogno di soldi subito, non si può aspettare la nascita dell’Esm quindi sarà l’Efsf a finanziarle.

PIANO CRESCITA. L’Italia e la Spagna tolgono il veto, non avevano obiezioni di merito ma era tattica da negoziato. Partirà così il piano da 120 miliardi di euro, gran parte dal bilancio europeo (fondi strutturali cui viene cambiata la destinazione), ricapitalizzazione della Banca europea degli investimenti e project bond per finanziare le infrastrutture. Hollande ci teneva molto, non ha effetti immediati e forse è meno di quel che serviva, ma è un segnale del rinnovato impegno per la crescita dell’Europa.

TOBIN TAX. A questo punto si dovrebbe procedere con il metodo della cooperazione rafforzata: basta che nove stati su 27 siano d’accordo per iniziare ad adottarla. L’imposta sulle transazioni finanziarie (escluse quelle fatte dalle famiglie) potrebbe portare nel bilancio della Commissione fino a 57 miliardi all’anno, rafforzando economicamente l’Unione e scoraggiando al contempo le operazioni più speculative.

Si vedrà la reazione dei mercati (per il momento positiva), ma per Monti è un notevole successo, considerato soprattutto che un Paese ad alto rischio instabilità è riuscito a imporre la propria linea al più virtuoso, la Germania, e a ottenere la facoltà di ricevere aiuti senza condizioni o quasi. Il premier commenta anche l’altro trionfo contro la Germania, quello calcistico: “Sono orgoglioso del successo della nazionale italiana. Domenica sarò a Kiev per la finale”. Con i partner europei l’appuntamento è il 9 luglio, quando l’Eurogruppo, la riunione dei Paesi dell’euro, dovrà stabilire come attuare gli accordi raggiunti in questa lunga notte. Che molti dei partecipanti al summit sperano di poter ricordare un giorno come “la notte che ha salvato l’euro”


Taglio dei parlamentari: dietrofront del Senato





Il famigerato taglio dei parlamentari non ci sarà. Carlo Vizzini si è dimesso da relatore per le riforme costituzionali; ancora una pagina molto triste per la politica italiana da consegnare alla storia. Mentre si è trovata la maggioranza per la riforma del lavoro e per il Senato federale, viceversa il disegno di legge che comprendeva anche la riduzione, seppur lieve, del numero di parlamentari, si è miseramente arenato. La causa del fallimento è apparentemente riconducibile all’inclusione di altre riforme nel ddl (come il semipresidenzialismo), fortemente volute da Lega e Pdl.

Bisogna tuttavia rilevare che a Palazzo Madama non ci sono state scene di disperazione neanche tra le altre fazioni politiche, per il fallimento di una riforma che avrebbe potuto risollevare di qualche punto percentuale la fiducia degli Italiani nell’attuale classe politica. Credo che tanti Senatori abbiano tirato un sospiro di sollievo, in spregio al popolo italiano, al quale invece si continuano a chiedere cruenti sacrifici economici per “salvare la baracca”.

Si ha come la sensazione che siano gli stessi partiti a voler autocelebrare il proprio funerale e quello della politica italiana in genere; perché questi comportamenti dimostrano come i nostri politici siano abili solo a chiedere austerità, ma nel momento in cui essi dovrebbero dare il buon esempio, trovano sempre una via di fuga dalle responsabilità. Continuando di questo passo gli Italiani perderanno anche quel residuo di fiducia nelle Istituzioni, e cercheranno risposte nell’antipolitica, come unica quanto disperata soluzione per i malanni del nostro Paese.

martedì

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domenica

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