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mercoledì

La tragedia di Perugia nell'Italia della crisi

Regione Umbria
Gesto folle di un imprenditore che, armato di pistola, è entrato negli uffici dell'ente e ha sparato. Morte due impiegate: una precaria e una vicina alla pensione. Poi il suicidio. Cgil: contrastare crescente clima di tensione DI FABRIZIO RICCI
di Fabrizio Ricci
PERUGIA - Due donne, due lavoratrici, di cui una pure precaria, sono le vittime del folle gesto di un uomo, Andrea Zampi, imprenditore perugino di 43 anni, titolare di un centro di formazione professionale (settore abbigliamento-moda), che oggi è entrato pistola alla mano negli uffici della Regione Umbria, nel grande palazzo del Broletto, a pochi passi dalla stazione del capoluogo umbro, e ha aperto il fuoco, uccidendo prima le due impiegate e poi suicidandosi.
Dalle prime testimonianze raccolte sul posto, l'uomo sarebbe entrato urlando e sbraitando contro i lavoratori dell'ente, a causa di un problema nell'accreditamento del suo centro formativo. “Mi avete rovinato” è una delle frasi che vengono riportate dai testimoni. E le vittime sono infatti due impiegate del settore formazione e accreditamento, fatto che lascerebbe pensare ad un attacco mirato e non casuale, anche se alcuni testimoni raccontano di altri spari indirizzati verso vari uffici del quarto piano del palazzo della Regione.
Panico e sgomento insomma, per una tragedia che poteva avere conseguenze persino più pesanti. Per la Cgil e Fp Cgil dell'Umbria quella che si è consumata oggi è “una tragedia inaccettabile si è abbattuta sul lavoro pubblico”. Il sindacato, in una nota firmata dal segretario generale regionale Mario Bravi e dalla segretaria generale della Fp-Cgil Vanda Scarpelli, si stringe attorno ai familiari delle due lavoratrici uccise e, “pur senza stabilire un rapporto meccanico con questo gesto di follia”, ribadisce “l'esigenza di contrastare il crescente clima di criminalizzazione del lavoro pubblico, mettendo al contempo in atto tutte le azioni possibili e necessarie per combattere gli effetti sociali devastanti della crisi economica e arginare il clima di tensione montante nel Paese”. 
 “Troppa pressione sugli uffici pubblici”, rincara l'assessore al lavoro della Regione Piemonte, Claudia Porchietto, a commento della tragedia avvenuta a Perugia. “Solo chi vive ogni giorno in prima persona gli uffici degli assessorati al Lavoro, alla Formazione Professionale e alle Attività Produttive può realmente comprendere la portata della tensione sociale che i nostri funzionari stanno sopportando sulle proprie spalle”, afferma Porchietto.
Margherita Peccati, 61 anni, di Città di Castello e Daniela Crispolti, 46 anni sono le due impiegate della Regione Umbria, uccise questa mattina da Andrea Zampi. Secondo quanto si apprende, la 61enne era prossima alla pensione, mentre la 46enne, originaria di Todi, era impiegata precaria.
Il Comune di Perugia ha proclamato il lutto cittadino: “A seguito dei drammatici fatti avvenuti nella sede della Regione Umbria, al Broletto, il Comune di Perugia - fa sapere in una nota - ha deciso di annullare tutte le manifestazioni pubbliche in programma per oggi e proclamare il lutto cittadino”.
E per domani si mobilitano le Rsu degli enti pubblici cittadini (Regione, Comune e Provincia). I lavoratori sono intenzionati a convocare un sit-in davanti alla sede della Regione, nel quale dimostrare in silenzio la propria solidarietà alle vittime e la rabbia per questo inaccettabile atto di violenza verso le due colleghe.

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