Euro, arriva
la conferma dell’UE: ci hanno sempre truffato
Finalmente
arriva la risposta all’interrogazione presentata dall’EuroparlamentareMarco
Scurria sulla natura giuridica dell’€uro, e finalmente arriva la conferma: ci
stanno truffando. Ci hanno sempre truffati. Ma andiamo per ordine.
Marco
Scurria aveva chiesto chiarimenti sulla risposta data dalla commissione europea
alla prima interrogazione sulla proprietà giuridica dell’euro presentata
dall’On. Mario Borghezio, nella quale si affermava che nella fase
dell’emissione le banconote appartengono all’Eurosistema, mentre nella fase
della circolazione appartengono al titolare del conto sulle quali vengono
addebitate. Attenzione perchè le parole negli atti ufficiali e nel linguaggio
tecno-eurocratico vanno soppesate per bene. Quindi il commissario Olli Rehn
rispondeva a Borghezio che la proprietà delle banconote cartacee (dove troviamo
ben impressa in ogni lingua dell’Unione la sigla della Banca Centrale Europea)
è dell’EUROSISTEMA. Ma cos’è quest’Eurosistema?
“L’Eurosistema
è composto dalla BCE e dalle BCN dei paesi che hanno introdotto la moneta
unica. L’Eurosistema e il SEBC coesisteranno fintanto che vi saranno Stati
membri dell’UE non appartenenti all’area dell’euro.” Questa è la definizione
che si legge sul sito ufficiale della BCE. Quindi le Banche centrali nazionali
stampano le banconote e si appropriano del loro valore nominale (ad Es. se
stampare un biglietto da 100 ha un costo fisico per chi lo conia di 0,20
centesimi – valore intrinseco – le BCN si appropriano anche del valore
riportato sul biglietto stampato). E l’On Scurria chiedeva quali fossero le
basi giuridiche su cui poggiava l’affermazione del Commissario Olli Rehn:
Interrogazione
con richiesta di risposta scritta E-000302/2012
alla
Commissione
Articolo 117
del regolamento
Marco
Scurria (PPE)
Oggetto:
Natura giuridica della proprietà dell’euro
In risposta
ad un’interrogazione scritta sul medesimo tema presentata dall’on. Borghezio
fornita il 16 giugno 2011, la Commissione informa il collega che “al momento
dell’emissione, le banconote in euro appartengono all’Eurosistema e che, una
volta emesse, sia le banconote che le monete in euro appartengono al titolare
del conto su cui sono addebitate in conseguenza”.
Può la
Commissione chiarire quale sia la base giuridica su cui si basa questa
affermazione?
Nei tempi
stabiliti dal Parlamento Europeo arriva la risposta:
IT
E-000302/2012
Risposta di
Olli Rehn
a nome della
Commissione
(12.3.2012)
L’articolo
128 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea costituisce la base
giuridica per la disciplina dell’emissione di banconote e monete in euro da
parte dell’Eurosistema (costituito dalla Banca centrale europea e dalle banche
centrali nazionali). La proprietà delle banconote e delle monete in euro dopo
l’emissione da parte dell’Eurosistema è disciplinata dalla legislazione
nazionale vigente al momento del trasferimento delle banconote e monete al
nuovo proprietario, ossia al momento dell’addebito del conto corrente bancario
o dello scambio delle banconote o monete.
Olli Rehn
non fa altro che ribadire che dopo l’emissione, ossia dopo la creazione fisica
delle banconote o più verosimilmente dell’apparizione in video delle cifre sui
terminali dell’Eurosistema (totalmente a costo zero, se si esclude l’energia
elettrica che mantiene accesi i computers…) la proprietà dei valori nominali
appartiene al nuovo proprietario, ovvero a chi ha accettato l’addebito, a chi
ha accettato di indebitarsi. Non solo. Olli Rehn, per giustificare
l’affermazione secondo la quale rispondeva a Borghezio che l’Euro appartiene
nella fase dell’emissione all’Eurosistema, cita l’articolo 128 del Trattato sul
funzionamento dell’Unione Europea, dove nel comma 1 si legge:
La Banca
centrale europea ha il diritto esclusivo di autorizzare l’emissione di
banconote in euro all’interno dell’Unione. La Banca centrale europea e le
banche centrali nazionali possono emettere banconote. Le banconote emesse dalla
Banca centrale europea e dalle banche centrali nazionali costituiscono le
uniche banconote aventi corso legale nell’Unione.
E’
chiarissimo. Non c’è scritto da nessuna parte che la proprietà giuridica
dell’euro emesso appartiene alla BCE o alle BCN. C’è soltanto scritto che la
BCE può autorizzare l’emissione di euro a se stessa e alle BCN, dovendo
controllare l’inflazione nella zona euro, così come stabilito dal Trattato di
Maastricht. Ribadisce che solo l’Eurosistema può stampare le banconote o creare
elettronicamente i valori nominali. Ma nessun riferimento giuridico, nessun
trattato, nessuna legge, nessuna deliberazione, niente di niente ci dice che
l’Eurosistema ha la facoltà di addebitare la moneta. E’ evidente che si
appropria di questo grande ed esclusivo privilegio.
Ciò che diceva
il prof. Giacinto Auriti trova finalmente conferma in un atto ufficiale della
Commissione Europea: le Banche Centrali si appropriano del valore della moneta
perchè emettono solo addebitando, prestando, e il prestare è una qualità
esclusiva del proprietario. Auriti chiamava questo meccanismo la truffa del
signoraggio, parola sulla quale oggi si fa volutamente grande confusione,
essendo per la massa direttamente associabile alla farfallina di Sara Tommasi e
a qualche improbabile personaggio del mondo della politica che fa
avanspettacolo che le si accompagna.
Non a caso
l’indomito professore dell’Università di Teramo aveva denunciato la Banca
d’Italia (organismo privato in mano per il 94% a banche commerciali e
fondazioni bancarie) per truffa, associazione a delinquere, usura, falso in
bilancio e istigazione al suicidio (grave piaga dei tempi nostri). Infatti la
moneta, essendo il mezzo di scambio con il quale i cittadini riescono ad
interagire tra loro dando vita al mercato, ovvero riuscendo a scambiarsi
reciprocamente beni e servizi prodotti grazie al loro lavoro, deve appartenere
esclusivamente a chi lavora, ovvero al popolo. Chi si appropria indebitamente
del valore della moneta non fa altro che sfruttare il lavoro del popolo,
lucrare sulle fatiche e sulla produzione altrui chiedendo che gli vengano
pagati gli interessi sul prestito erogato. Questa è la gigantesca distorsione
del nostro tempo, questa è la Grande Usura. E sotto il giogo di questa malefica
piaga, sono finiti tutti i popoli d’europa che oggi pagano sulla propria pelle
una crisi sistemica e indotta, figlia di un paradigma che dal 1694 (anno di
costituzione della prima Banca Centrale, la Bank of England) si è imposto sulla
vita dell’uomo.
Il
meccanismo dell’indebitamento degli Stati da parte di organismi privati quali
sono le Banche Centrali Nazionali è presente quasi ovunque. La Federal Reserve
conia negli USA il dollaro, la Bank of England conia nel Regno Unito la
Sterlina, la BCE conia l’Euro. Ma per quanto ci riguarda, esiste un’abissale differenza,
che rende il sistema ancora più perverso: gli Stati dell’Unione non possono
ricevere il credito direttamente dalla BCE (cosa che invece accade in modo
diretto e subordinato negli altri paesi, ed Es. negli USA dove il Congresso
ordina di stampare e la FED esegue) ma devono finanziarsi sul mercato, la
parolina magica con cui ci prendono per i fondelli. In poche parole funziona
così: la BCE crea denaro a suo piacimento, lo da in prestito alle banche
commerciali (Draghi ha recentemente creato circa 1000 miliardi di euro
prestandoli all’1%) e queste possono decidere se acquistare o meno i cosiddetti
BOND, i titoli del debito (con tassi che vanno dal 5 al 7%). Non è possibile,
quindi, per i paesi della UE attuare una propria politica monetaria, pur volendo
accettare il meccanismo dell’indebitamento pubblico.
Tutto è
nelle mani della Grande Usura. I signori della Goldman Sachs, banca d’affari
targata USA, siedono vertici delle grandi istituzioni bancarie, Mario Draghi ne
è l’emblema. Ora hanno deciso di gestire direttamente anche le Istituzioni
politiche, Mario Monti e Papademos sono i primi alfieri al servizio della
Goldman.
La politica
è messa sempre più all’angolo, ostaggio del sistema finanziario che controlla
partiti, sindacati e mondo dell’informazione.
L’unica
soluzione che abbiamo è quella di informare il più possibile. Questi meccanismi
perversi devono essere conosciuti da tutti, nonostante il boicottaggio del
sistema dell’informazione del regime usurocratico. Lo sforzo deve essere
titanico, la volontà e la determinazione non devono piegarsi di fronte a
niente.
A tutti noi
un in bocca al lupo.
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