fonte: http://www.pmi.it/economia/green-economy/articolo/63266/strategia-energetica-nazionale-ecco-il-decreto.html
Barbara Weisz - 14 marzo 2013
La strategia arriva al termine di un lungo percorso che ha
visto, dopo l’approvazione degli indirizzi generali da parte del Governo, un
confronto con istituzioni, associazioni di settore, parti sociali e una
consultazione pubblica online.
Il nuovo piano serve a sviluppare un mercato dell’Energia
competitivo, migliorare gli standard ambientali e rafforzare la sicurezza di
approvvigionamento, centrando i target europei “20-20-20″.
Riduzione costi energetici e allineamento dei prezzi
all’ingrosso con i livelli europei.
Risparmio stimato in 9 miliardi di euro l’anno sulla
bolletta nazionale di elettricità e gas (pari oggi a circa 70 miliardi), da
perseguire nel seguente modo: 13,5 miliardi l’anno di risparmi con una
riduzione dei prezzi, degli oneri impropri (a parità di quotazioni
internazionali delle commodities) e dei volumi (rispetto ad uno scenario di
riferimento inerziale), a cui bisogna sottrarre costi aggiuntivi intorno ai 4-5
miliardi l’anno per incentivi a
rinnovabili, efficienza energetica e nuove infrastrutture.
Riduzione consumi primari del 24% rispetto all’andamento
inerziale (obiettivo europeo: 20%) e raggiungimento del 19-20% di incidenza
dell’energia rinnovabile sui consumi finali lordi (obiettivo europeo: 17%): le
rinnovabili devono diventare la prima fonte nel settore elettrico al pari del
gas con un’incidenza del 35-38%.
Minore dipendenza di approvvigionamento e maggiore
flessibilità del sistema: riduzione della fattura energetica estera di 14
miliardi di euro l’anno (rispetto ai 62 miliardi attuali, e -19 rispetto alle
importazioni tendenziali 2020), con la riduzione dall’84 al 67% della
dipendenza dall’estero. Ciò equivale a circa 1% di PIL addizionale e, ai valori
attuali, sufficiente a riportare in attivo la bilancia dei pagamenti, dopo
molti anni di passivo.
Questi risultati si riferiscono a uno scenario di crescita
in linea con le ultime previsioni della Commissione Europea. Per raggiungerli,
sono state individuate, come priorità, le seguenti azioni concrete:
Promozione dell’efficienza energetica.
Mercato del gas competitivo, con prezzi allineati
all’Europa, vero Hub sud-europeo.
Sviluppo sostenibile delle energie rinnovabili, contenendo
al contempo l’onere in bolletta.
Mercato elettrico integrato con quello europeo, efficiente,
con prezzi competitivi e con la graduale integrazione della produzione
rinnovabile.
Ristrutturazione del settore della raffinazione e della rete
di distribuzione dei carburanti, verso un assetto più sostenibile e con livelli
europei di competitività e qualità del servizio.
Sviluppo sostenibile della produzione nazionale di
idrocarburi, con importanti benefici economici e di occupazione e nel rispetto
dei più elevati standard internazionali in termini di sicurezza e tutela
ambientale.
Modernizzazione del sistema di governance del settore, per
rendere più efficienti i processi decisionali.
In ottica di più lungo periodo, si propongono azioni
d’intervento per le attività di ricerca e sviluppo tecnologico, funzionali in
particolare allo sviluppo dell’efficienza energetica, delle fonti rinnovabili e
all’uso sostenibile di combustibili fossili.
Il ministero sottolinea come, rispetto alle linee guida
predisposte in ottobre, una serie di cambiamenti sono stati inseriti grazie ai
contributi delle consultazioni pubbliche e con le parti sociali, ad esempio in
materia di infrastrutture strategiche gas, grid parity delle rinnovabili
elettriche, efficienza energetica.
Il confronto durato da ottobre a dicembre ha coinvolto le
istituzioni rilevanti (Parlamento, Autorità per l’Energia e Antitrust,
Conferenza Unificata, Cnel, Commissione Europea), oltre 100 tra associazioni di
categoria, parti sociali e sindacali, associazioni ambientaliste e di
consumatori, enti di ricerca e centri studi, mentre la consultazione pubblica
online ha portato a oltre 800 suggerimenti.
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